Comunicati stampa

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Elezioni regionali Sardegna 2024/2029


PER UNO SVILUPPO PARTECIPATIVO

La proposta di un Metodo per i cinque anni di governo della Sardegna

 

SINTESI PER CONFERENZA STAMPA

 


UNA REGIONE CHE ASCOLTA LE RAPPRESENTANZE IMPRENDITORIALI

 

 

CONFINDUSTRIA SARDEGNA chiede che vi sia finalmente una vera partecipazione degli attori economici nell’intero quinquennio di legislatura. Non può essere sufficiente la delega ed il confronto ristretto al solo momento elettorale, con successivi incontri saltuari e pletorici meramente formali nell’esercizio del mandato. L’esperienza delle ultime legislature regionali ha ampiamente dimostrato come risulti altrimenti notevole la distanza tra i proponimenti degli schieramenti vincitori della competizione elettorale, le aspettative comunque generate ed i risultati poi concretamente conseguiti.


LA RESPONSABILITA’ DI PARTECIPARE

Per partecipare occorre però condividere modalità trasparenti di interpretazione della corretta attività di lobbyng, in particolare delle rappresentanze imprenditoriali, il cui contributo di idee, proposte, segnalazioni e sollecitazioni su temi e problemi, deve essere visto come un valore funzionale ed essenziale per la migliore azione amministrativa a vantaggio complessivo della comunità.


Il METODO

La prima proposta di Confindustria Sardegna per la legislatura 2024/2029 attiene al METODO. Serve l’impegno ad un confronto vero, costante e strutturato, per tutti i prossimi cinque anni - sia sulla strategia complessiva della politica regionale che sulle tematiche specifiche e di comparto, tra il Governo regionale e la rappresentanza delle imprese.

Almeno 4 incontri annuali per ciascun ambito tematico con il Presidente ed i diversi Assessorati.


AVERE UNA VISIONE

Una azione politica e di governo di cinque anni evidentemente non è idonea ad affrontare e risolvere in un arco temporale così ristretto i molteplici problemi, vecchi e nuovi, propri della Sardegna o derivanti dal contesto nazionale ed internazionale. Occorre una visione che non venga ignorata o periodicamente rimessa in discussione, per non depauperare risorse economiche, umane e ambientali sempre più rare.

La Sardegna ha un gravissimo problema di denatalità ed invecchiamento della propria popolazione, connesso alla dispersione ed emigrazione dei pochi giovani, allo spopolamento delle zone interne.

L’autonomia e lo sviluppo della Sardegna passano attraverso un rapporto forte, negoziale, competente e leale con la governance europea e nazionale, priva di velleitarismi o subalternità, mediante una equilibrata lettura del processo di riforma complessiva del federalismo, con riferimento alla nuova interpretazione del regime di specialità della regione, alla declinazione del principio di insularità ed alla assegnazione, ripartizione e spesa delle risorse pubbliche che consentano un reale riequilibrio.

La Sardegna ha bisogno di una forte infrastrutturazione e connessione interna ed esterna, di una nuova legge urbanistica e di governo del territorio, della specializzazione e modernizzazione di agricoltura e agroindustria, di una organica politica di marketing turistico, della valorizzazione del potenziale ambientale e culturale, dell’equilibrio e dell’indipendenza energetica, di una istruzione potente per la crescita delle competenze tecniche e professionali, dell’incremento qualitativo e dimensionale delle imprese.

Le risorse disponibili per lo sviluppo della Sardegna nel quinquennio 2024/2029 tra fondi europei, nazionali e regionali (POR, FESR, FSE, JTF, Fondo Sviluppo e Coesione, PNRR, etc.), sono stimabili in oltre 10 miliardi di euro. Occorre cogliere l’opportunità!

La rigenerazione sociale, per Confindustria Sardegna, dipende dalla rigenerazione economica dell’isola, cioè dalla sua capacità di produrre reddito attraverso l’impresa ed il lavoro, piuttosto che avvilupparsi all’interno di estemporanee logiche assistenziali e redistributive altrimenti votate ad inaridirsi nel medio-breve periodo.


L’IMPORTANZA DELL’INDUSTRIA

L’industria negli ultimi decenni è stata progressivamente rimossa dalle politiche di sviluppo e dal vocabolario politico e mediatico della Sardegna.

Oggi ridotta all’8,7% del PIL Sardegna contro il 12,4% delle altre regioni del mezzogiorno e del 20% dell’Italia.

L’industria è invece fondamentale per generare reddito e professionalità, dando e traendo linfa dall’innovazione e dalla ricerca, creando relazioni sinergiche con i centri di competenza e le università, divenendo elemento di relazione internazionale e attrattore locale di sviluppo e sostenibilità demografica.

Riavviare quindi una moderna politica industriale che nel valorizzare e salvaguardare il patrimonio produttivo esistente favorisca la crescita e l’attrazione di nuove attività ed iniziative.

Per questo dobbiamo promuovere: la costituzione di una specifica Mission per l’Industria, il rilancio di una politica degli incentivi efficace e competitiva, una incisiva efficienza amministrativa, la razionalizzazione delle aree di insediamento produttivo, la salvaguardia della specialità e la positiva esperienza maturata in Sardegna dalla ZES, un affidabile rapporto pubblico/privato, l’investimento in competenze.

 

SCIOGLIERE I NODI CHE IMPEDISCONO LO SVILUPPO: ENERGIA, TRASPORTI E INFRASTRUTTURE

 

ENERGIA. Entro i primi mesi del 2026 si deve pervenire alla realizzazione, completamento e operatività della Metanizzazione della Sardegna. Occorre aggiornare il Piano Energetico e Ambientale Regionale (PEARS), dando priorità alle rinnovabili funzionali alle attività produttive; negoziare la vocazione localizzativa e le compensazioni per le FER; potenziare le reti di trasmissione e distribuzione; valorizzare gli hub dei siti industriali ed il sistema delle imprese dell’indotto; rafforzare le competenze tecniche e governance RAS in materia energetica, promuovere le Comunità Energetiche.

TRASPORTI. La continuità territoriale aerea e marittima, merci e passeggeri, interna ed esterna è la precondizione della sostenibilità e dello sviluppo. Occorre in primo luogo potenziare fortemente la struttura tecnico/ingegneristico/giuridica della Regione di supporto per le tematiche trasportistiche. Ciò è fondamentale per essere all’altezza della complessità dei dossier e della loro trattazione e negoziazione in ambito nazionale ed europeo con le istituzioni governative, oltre che con i players coinvolti (hub portuali e aeroportuali, vettori aerei, armatori, trasportatori, imprese e utenti, etc.) e gli stakeholders interessati.

Il comparto richiede inoltre un Osservatorio statistico trasportistico che raccolga dati di consuntivo e di tendenza per un adeguato monitoraggio ed una efficace programmazione e negoziazione/trattazione dei dossier.

Per quanto attiene ai trasporti marittimi è necessario rivalutare congruità e sostenibilità tariffaria, di frequenza e di qualità di servizio delle principali tratte di collegamento da e per i principali hub portuali, equilibrando tratte in regime di libero mercato e tratte che necessitano di oneri di servizio pubblico, come la reintroduzione trisettimanale della Cagliari/Genova, per rispondere ad esigenze ambientali e di sicurezza.

Interventi specifici anche compensativi vanno negoziati in riferimento alla entrata in vigore della Direttiva per l’inserimento del trasporto marittimo nel sistema per lo scambio delle quote di emissione dell'UE (EU ETS - Emission Trading System) per il trasporto marittimo.

L’accessibilità interna della Sardegna è fortemente condizionata dalle note carenze. Un complesso di dotazioni che pone la Sardegna, secondo uno studio Uniontrasporti di Unioncamere intorno al 50% dell’indice medio infrastrutturale nazionale. Serve un Piano per l’accelerazione realizzazioni e conclusione lavori opere commissariate, in corso e programmate, unitamente alla semplificazione e allo snellimento procedurale evitando ridondanze e duplicazioni.

Per quanto attiene ai sistemi di continuità territoriale aerea, questi appaiono instabili, inadeguati e datati, non idonei per frequenza e costi di collegamento ad offrire quelle condizioni di equità ed affidabilità necessarie, oltre che per i cittadini sardi, per le economie produttive e del turismo. Importante per la competitività l’abolizione della tassa addizionale comunale d’imbarco. Occorre che sul tema vi sia una forte integrazione di risorse compensative nazionale, considerate anche le rilevantissime sproporzioni delle allocazioni pro capite del sistema spagnolo e francese. Per quanto riguarda gli ambiti rimessi al libero mercato ed alle low cost risulta evidente il vantaggio che potrebbe derivarne, oltre che in termini complessivi di efficienza, nei rapporti e nelle interlocuzioni negoziali con i vettori, da una attività sinergica e coordinata tra le diverse strutture aeroportuali della Sardegna. Così come dall’auspicato moderno raccordo stradale e ferroviario tra i tre hub portuali ed aeroportuali.

Di particolare rilievo, anche in riferimento agli sfavorevoli andamenti metereologici, il comparto idrico, nei molteplici profili della programmazione, progettazione e realizzazione delle opere, della loro gestione e manutenzione, della disponibilità, qualità e costi, anche per la competitività delle attività produttive che colpisce trasversalmente tutti i comparti (industriale, turistico, agricolo, allevamenti, etc.).

 

INDUSTRIA DEL TURISMO

Certamente strategico assegnare una nuova centralità al Turismo nei programmi della Regione con obiettivi in termini di crescita del Pil del settore e di sinergia con altri rilevanti e correlati ambiti (patrimonio culturale, ambiente, artigianato, agricoltura). Fondamentale in tal senso la visione trasversale tra i diversi Assessorati con un massimo raccordo funzionale tra quelli dei Trasporti e del Turismo la cui correlazione è stata fino ad oggi assolutamente insufficiente.

Tra i principali punti di attenzione, oltre ad una imprescindibile accessibilità reale, affidabile, programmabile, ampia e competitiva, la realizzazione dell’Osservatorio del Turismo (non esclusivamente per dati sugli arrivi ma per la misurazione in tempo reale degli effetti delle azioni implementate anche mediante la valorizzazione delle potenzialità digitali), il nuovo approccio sistemico al marketing (per elevare il target – maggiore Pil minore consumo ambientale- e per competere approcciando correttamente i diversi mercati e segmenti di interesse), la coordinata governance territoriale e alfabetizzazione turistica, l’efficace comunicazione, la coerente programmazione e promozione degli eventi, la formazione mirata e qualificata per gli addetti del comparto.



ALLEGATI:

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Position Paper esteso

COMUNICATO STAMPA


GIOVANI IMPRENDITORI: ELETTO PRESIDENTE ALL'UNANIMITÀ DAL COMITATO REGIONALE L'IMPRENDITORE MATTIA PILOSU, CLASSE '88


Cagliari, 28 novembre 2023 - Il Comitato regionale del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Sardegna ha eletto oggi, all’unanimità, Mattia Pilosu Presidente per il triennio 2023-2026.

Classe 1988, laureato alla Luiss, master in management turistico con specializzazione nella gestione delle risorse umane, ha iniziato da giovanissimo a ricoprire ruoli prima operativi e poi apicali in azienda.

Il Gruppo Cala Ginepro è proprietario di strutture ricettive nella costa centro orientale della Sardegna ad Orosei. Il Gruppo nasce negli anni '60 da un'idea imprenditoriale di Michela Mastio, scomparsa alcuni anni fa. Oggi l'azienda, che gestisce oltre 3600 posti letto, è arrivata alla terza generazione di imprenditori.

Mattia Pilosu ha sottolineato come gli ultimi tre anni abbiano messo a dura prova il sistema economico, produttivo e sociale. Tuttavia, ora è il momento della rinascita. Rappresentare i Giovani Imprenditori in questo periodo storico comporta una grande responsabilità, ma è anche l'occasione di mettersi in gioco, proprio come fanno quotidianamente le nostre aziende.

Le nuove generazioni di imprenditori sono impegnate a contrastare le difficoltà ed a trasformare i vincoli in opportunità. Ci sono scenari positivi e strumenti concreti per renderli realtà. È fondamentale concentrarsi sull'innovazione tecnologica, la digitalizzazione, la diffusione dell'Intelligenza Artificiale e sull'economia 5.0. Tuttavia, resta cruciale l'importanza della produzione fisica di beni e dei servizi.

Portare avanti le idee e i progetti dei giovani imprenditori non dipende solo dalle risorse, ma anche da come e quando vengono utilizzate. Se da una parte strumenti come il PNRR e gli incentivi per le  ZES possono essere decisivi, dall'altra è essenziale prevedere quali saranno  i loro benefici in termini di risorse finanziarie e fiscalità di vantaggio, considerando gli ostacoli infrastrutturali e burocratici.

In questo contesto, i Giovani Imprenditori hanno una grande responsabilità: gestire il cambiamento, diventarne protagonisti e contribuire allo sviluppo della nostra regione.

Il Comitato Regionale ha nominato anche Vice Presidenti Filippo Luigi Concas, della Vinci&Campagna e della Laycon e Gianluca Langiu della Lupinu Innovart.


COMUNICATO STAMPA


CONFINDUSTRIA SARDEGNA E SICILIA SCRIVONO AL GOVERNO PER RICHIEDERE ATTENZIONE SULLE COMPENSAZIONI ENERGETICHE PER LE IMPRESE INSULARI


Cagliari, 21 Settembre 2023 - Confindustria Sardegna e Confindustria Sicilia, in previsione delle misure all’esame domani da parte del Governo nazionale per le compensazioni energetiche di contenimento dei costi per le imprese, hanno inoltrato una nota congiunta al Presidente del Consiglio, al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, ai Presidenti ed agli Assessori dell’Industria delle Regioni Sardegna e Sicilia.

Nel richiamare il principio costituzionale di insularità e le diseconomie strutturali che compromettono non solo la competitività ma lo stesso mantenimento delle attività produttive e dell’occupazione nei territori isolani colpiti da una lunga e straordinaria crisi, hanno chiesto che siano previste misure specifiche per l’energia elettrica e per le fonti alternative al gas, laddove non disponibile, per le imprese, in particolare se energivore, di Sardegna e Sicilia.



COMUNICATO STAMPA


ACCORDO CONFINDUSTRIA E INTESA SANPAOLO

LE OPPORTUNITÀ PER LE IMPRESE SARDE


PLAFOND DEDICATO DI 3 MILIARDI DI EURO


  • Declinazione territoriale dell’accordo nazionale tra Confindustria e Intesa Sanpaolo, con focus sul tema della transizione sostenibile, dell’indipendenza energetica e della digitalizzazione delle pmi.
  • Il Centro Studi Confindustria sottolinea come l’accelerazione delle due transizioni, quella digitale e quella ambientale, sia cruciale per il sistema produttivo italiano; in alcuni settori, soprattutto quelli energy intensive, come evidenzia l’incrocio dei dati di produzione industriale e di incidenza dei consumi energetici dello scorso anno, è una priorità assoluta.
  • Secondo la Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, la Sardegna negli ultimi anni è la regione italiana che ha registrato i progressi maggiori nel fotovoltaico: la potenza installata nel 2022 è salita a quota 1.141 MW, il 54,1% in più rispetto al 2016 (+30,1% il dato medio italiano).
  • Per vincere la sfida della transizione digitale e ambientale è necessario l’apporto dei giovani. Ogni anno un numero elevato di laureati lascia la regione: tra il 2012 e il 2021 la Sardegna ha perso quasi 6.500 laureati tra i 25 e i 34 anni.


Cagliari, 10 luglio 2023 – Presentata oggi a Cagliari agli imprenditori sardi la declinazione territoriale dell’accordo tra Confindustria e Intesa Sanpaolo, nell’ambito di un incontro che ha messo in luce le prospettive economiche del territorio e le leve per la crescita. Siglato nell’ottobre 2021, in una congiuntura economica ancora condizionata dalla pandemia, il protocollo nazionale allora sottoscritto dal Presidente di Confindustria Carlo Bonomi e dal CEO di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, individuava alcuni strumenti utili per affrontare la crisi. Oggi l’Associazione di rappresentanza delle imprese manifatturiere e di servizi e il Gruppo bancario rafforzano la collaborazione in un contesto diverso, ponendo l’accento sul tema della transizione sostenibile, dell’indipendenza energetica e della digitalizzazione delle pmi.

Ad aprire i lavori, i saluti di Antonello Argiolas, Presidente Confindustria Sardegna Meridionale e di Maurizio de Pascale, Presidente Confindustria Sardegna. Anna Roscio, Executive Director Sales & Marketing Imprese di Intesa Sanpaolo, ha illustrato il percorso congiunto banca-associazione. Stefano Cappellari, Direttore Regionale Piemonte Nord, Valle D’Aosta e Sardegna di Intesa Sanpaolo, è entrato nel merito dell’attuazione territoriale del protocollo.

Emanuele Orsini, Vice Presidente per il Credito, la Finanza e il Fisco di Confindustria e Stefano Barrese, Responsabile Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo, si sono confrontati nel dibattito finale su competitività, innovazione e sostenibilità. Sono i tre driver indicati dal protocollo per promuovere l’evoluzione del sistema produttivo in coerenza con le linee guida del PNRR, ponendo al centro della collaborazione azioni a supporto delle aziende in ambito di digitalizzazione e innovazione, rafforzamento della struttura finanziaria e patrimoniale, potenziamento delle filiere e sostenibilità.

Inoltre, con il recente programma ‘Motore Italia Transizione Energetica’, Intesa Sanpaolo ha approntato una serie di iniziative per incentivare gli  investimenti in energia da fonti rinnovabili e favorire i processi di autonomia energetica delle imprese italiane aumentandone la competitività e generando benefici economici, ambientali e sociali.

Il contributo di analisi economica è stato curato da Giovanni Foresti, economista della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo.


DICHIARAZIONI


Antonello Argiolas: “L'alleanza tra banche e imprese si configura come un elemento strategico fondamentale per il funzionamento di ogni economia moderna. L'accordo tra Confindustria la più importante organizzazione datoriale in Italia e, Intesa Sanpaolo la più grande Banca italiana è un perfetto esempio di collaborazione. Le nostre imprese associate che hanno affrontato un lungo periodo di fortissime difficoltà, (pandemia, aumenti delle materie prime, aumento dei costi energetici) sono riuscite in qualche maniera a superarle dimostrando una grande resilienza, si trovano ora ad affrontare una nuova sfida: quella della transizione ambientale e digitale. Transizione necessaria alla luce della complessità dei nuovi scenari geopolitici e climatici che stiamo affrontando. Le imprese purtroppo si trovano oggi ad operare in un contesto reso ancora più complesso, dall'incremento repentino e significativo dei tassi di interesse che si è avuto negli ultimi mesi a partire dallo scorso settembre. Questa situazione complica e scoraggia la realizzazione di nuovi investimenti proprio nel momento in cui essi avrebbero dovuto correre per recuperare il tempo perso e rispettare i vincoli delle scadenze del PNRR. PNRR un'opportunità imperdibile per le nostre imprese per aggiornare i modelli di business e conseguire una crescita significativa, aumentando la propria competitività. In questo senso, il PNRR si configura come una leva strategica fondamentale da sfruttare appieno.

È fondamentale quindi lavorare tutti insieme per creare un ambiente favorevole all'innovazione, all'accesso al credito e alle opportunità di finanziamento per le imprese, in modo da consentire loro di realizzare appieno il proprio potenziale e di contribuire in modo significativo alla crescita economica della regione”.


Maurizio de Pascale: “A distanza di tre anni dal lockdown e con poco più di un anno trascorso dall'inizio del conflitto russo-ucraino, la situazione economica del sistema produttivo sardo non ha ancora raggiunto i livelli prepandemia.

E strumenti come quelli messi a disposizione dall'accordo tra Confindustria e Intesa Sanpaolo sono diventati essenziali per sostenere e supportare le esigenze delle imprese di tutte le dimensioni, ma in particolare delle PMI, che costituiscono l’ossatura del sistema produttivo locale. È di cruciale importanza poter affiancare e accompagnare queste imprese durante la transizione tecnologica e ambientale. In questo quadro anche le ZES

costituiscono un volano di potenziale di sviluppo per il nostro territorio ed è per questo che bisogna renderle rapidamente operative rafforzando la collaborazione tra pubblico e privato. Attraverso questa collaborazione è possibile, infatti, creare un tessuto produttivo green, sostenibile e favorevole all’innovazione e all'adozione di nuove tecnologie, consentendo alle imprese di rimanere competitive sui mercati nazionali ed internazionali”.

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