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CONFINDUSTRIA SARDEGNA INCONTRA IL VICEPRESIDENTE UE RAFFAELE FITTO

Si è svolto oggi un incontro estremamente positivo presso la sede della Commissione Europea con il Vicepresidente esecutivo Raffaele Fitto, il Presidente della IX Commissione della Camera dei Deputati, On. Salvatore Deidda, e i rappresentanti di Confindustria Sardegna, il Presidente Maurizio De Pascale e il Direttore Generale Andrea Porcu, insieme ai rappresentanti di Confindustria Sicilia, Gaetano Vecchio e Maria Cristina Busi Ferruzzi.

Il confronto ha rappresentato, da una parte, un'importante occasione per approfondire le criticità del trasporto marittimo, in particolare il marcato incremento delle tariffe per il trasporto delle merci – una questione più volte sollevata da imprenditori, autotrasportatori e passeggeri. Su questo fronte, sono attualmente in fase di valutazione diverse proposte che puntano a coniugare l’obiettivo della decarbonizzazione con le specifiche esigenze delle isole.

Dall’altro lato, l’incontro ha permesso di evidenziare - ancora una volta - l’esigenza di dare concretezza al principio di insularità riconosciuto in Costituzione attraverso una nuova strategia del Mediterraneo. 

Il Vicepresidente Fitto, con il consueto approccio pragmatico e orientato alla concretezza, ha anticipato che è in fase di definizione una strategia complessiva dedicata alle isole.

Confindustria Sardegna ringrazia l’On. Salvatore Deidda per il suo forte impegno nel sostenere le istanze delle imprese Sarde sul problema ETS, a livello nazionale e presso la Commissione Europea

ECCELLENZE E INNOVAZIONI NEL CIBO E NEL VINO: L'AGROALIMENTARE DELLA SARDEGNA COME ASSET STRATEGICO PER L'ITALIA

Si è svolto con grande partecipazione il convegno “Eccellenze e Innovazioni nel Cibo e nel Vino – L’Agroalimentare della Sardegna come Asset Strategico per l’Italia” organizzato da Confindustria Sardegna in collaborazione con il Corso di Laurea in Ingegneria Chimica per l’Innovazione e la Sostenibilità dei Processi Alimentari dell’Università degli Studi di Cagliari, con il patrocinio del Ministero delle Imprese e del Made in Italy nell’ambito della Giornata del Made in Italy.


L’iniziativa ha acceso i riflettori sul valore strategico del comparto agroalimentare e vitivinicolo per l’economia della Sardegna, mettendo al centro innovazione, sostenibilità e valorizzazione delle eccellenze locali. Un’occasione concreta di confronto tra mondo accademico, istituzioni e imprese, per disegnare insieme una traiettoria di sviluppo competitiva e sostenibile. All’interno di questo contesto è stato presentato il Corso di Laurea in Ingegneria Chimica per l’Innovazione e la Sostenibilità dei Processi Alimentari, nato con l’obiettivo di formare professionisti capaci di affrontare le nuove sfide dell’industria alimentare attraverso un approccio interdisciplinare che integra competenze scientifiche, tecnologiche e imprenditoriali.


A dare il via ai lavori i saluti istituzionali di:

Gian Franco Satta, Assessore all’Agricoltura della Regione Autonoma della Sardegna

Daniele Cocco, Presidente della Facoltà di Ingegneria e Architettura dell’Università di Cagliari

Andrea Porcu, Direttore di Confindustria Sardegna


Fondamentali anche le testimonianze dirette delle aziende sarde Argiolas Formaggi e la Cantina delle Vigne di Piero Mancini, che hanno condiviso esperienze reali di innovazione applicata e trasformazione nei loro settori.

L’evento ha ribadito la volontà condivisa di avviare e rafforzare una collaborazione sinergica tra il tessuto produttivo rappresentato da Confindustria Sardegna e il mondo accademico dell’Università degli Studi di Cagliari, con l’obiettivo di valorizzare le eccellenze locali e promuovere lo sviluppo sostenibile del territorio.

COMUNICATO STAMPA FEDERMECCANICA E ASSISTAL | LA REALTA' DEL CCNL INDUSTRIA METALMECCANICA E DELLA INSTALLAZIONE DI IMPIANTI

Attraverso un comunicato stampa Federmeccanica Assistal hanno diffuso l’elaborazione dei dati sull’adesione allo sciopero del 28 marzo 2025 indetto da FIM, FIOM e UILM relativamente alla vicenda del rinnovo del CCNL, cogliendo l’occasione per rappresentare, con fatti e dati, la realtà relativa a diversi elementi e passaggi chiave sul rinnovo del CCNL Industria Metalmeccanica e della installazione di impianti.

Riportiamo, di seguito, i passaggi di maggior rilievo

“Roma, 8 Aprile 2025 – Federmeccanica e Assistal diffondono l’elaborazione dei dati sull’adesione allo sciopero del 28 marzo 2025 indetto da FIM, FIOM e UILM relativamente alla vicenda del rinnovo del CCNL e colgono l’occasione per rappresentare, con fatti e dati, la realtà relativa a diversi elementi e passaggi chiave.

  • La partecipazione media all’astensione dal lavoro del 28 marzo u.s. è stata pari al 19,6% del personale occupato.
  • In particolare, l’astensione è risultata pari al 29,6% nella categoria operai e al 5,5% in quella impiegati e quadri.
  • Per l’elaborazione del dato è stato utilizzato un campione di 3.000 imprese distribuite in 64 Province, che impiegano oltre 191mila addetti, pari ad oltre il 10% dell’intera forza del Settore, coinvolgendo circa il 70% delle Associazioni Territoriali.
  • Dal 2008 al 2024 le retribuzioni nella metalmeccanica sono cresciute più dell’inflazione.
  • Le retribuzioni nominali lorde sono cresciute di circa il 45%, l’inflazione (indice prezzi al consumo per le Famiglie di Operai e Impiegati – FOI) è cresciuta di circa il 31%, determinando un incremento delle retribuzioni reali di circa il 10%.
  • Nello stesso periodo (2008-2024) il costo del lavoro è cresciuto del 43,5% e la produttività del 4,4%; pertanto il costo del lavoro per unità di prodotto (CLUP) evidenzia un incremento del 37,5%.

RILEVAZIONE ADESIONI SCIOPERO NAZIONALE DEL 28 MARZO 2025

Sulla base dell’analisi in tutto il territorio nazionale, che ha coinvolto circa il 70% delle Associazioni territoriali, utilizzando un campione di oltre 3.000 aziende di 64 Province che impiegano oltre 191mila addetti, pari ad oltre il 10% dell’intera forza del Settore, risulta che la partecipazione media all’astensione dal lavoro del 28 marzo u.s. è stata pari al 19,6% del personale occupato.

In particolare, l’astensione è risultata pari al 29,6% nella categoria operai e al 5,5% in quella impiegati e quadri.

LA PROPOSTA DI FEDERMECCANICA E ASSISTAL NON È UNA CONTRO PIATTAFORMA

La nostra Proposta non è una contro-piattaforma, non è “contro” qualcosa o “contro” qualcuno, ma è una proposta “per”, per rinnovare il CCNL.

La nostra Proposta è la dimostrazione concreta che Federmeccanica e Assistal vogliono continuare il percorso del Rinnovamento avviato e condiviso con il rinnovo del CCNL del 2016 e proseguito con il CCNL del 2021.

Entrambi i casi sono stati caratterizzati da una Proposta di Federmeccanica e Assistal: la Proposta di Rinnovamento Contrattuale del 22 dicembre 2015 (reperibile sul sito di Federmeccanica al seguente link: https://tinyurl.com/3dctkwcw), e la Proposta Contratto Collettivo Nazionale per il Lavoro del 26 novembre 2020 (reperibile sul sito di Federmeccanica al seguente link: https://tinyurl.com/ypjuyvek).

FEDERMECCANICA E ASSISTAL NON HANNO ROTTO LA TRATTATIVA

In data 10 ottobre 2024 Federmeccanica e Assistal hanno presentato una proposta completa e organica che teneva in considerazione anche le richieste del Sindacato coerenti con l’impianto esistente, come emerge chiaramente dallo schema di raffronto allegato alla proposta stessa (reperibile sul sito di Federmeccanica al seguente link: https://tinyurl.com/4vdt2hne).

Nell’incontro del 12 novembre 2024 Federmeccanica e Assistal hanno fatto ulteriori affinamenti della Proposta e il Sindacato, rigettandola in toto, ha proclamato lo sciopero al tavolo di trattativa, rompendo il negoziato.

NON SONO FEDERMECCANICA E ASSISTAL A METTERE IN DISCUSSIONE IL MODELLO ESISTENTE

Il modello vigente prevede sulla parte salariale l’adeguamento dei minimi tabellari ex post all’inflazione (IPCA NEI), non altro.

Il modello del CCNL prevede anche il livello aziendale disciplinando il Premio di risultato che, come espressamente riportato, è “totalmente variabile” per un’ulteriore redistribuzione oltre l’inflazione IPCA NEI.

È prevista un’ulteriore garanzia - elemento perequativo pari a 485 euro lordi annui - per quei lavoratori che non hanno altri elementi retributivi oltre ai minimi tabellari.

LE RETRIBUZIONI DEL SETTORE SONO CRESCIUTE PIÙ DELL’INFLAZIONE

Dal 2008 al 2024 – periodo preso in considerazione dalla ricerca ILO (International Labor Organization) recentemente diffusa - le retribuzioni nella metalmeccanica e nella installazione di impianti sono cresciute più dell’inflazione.

Le retribuzioni nominali lorde - sulla base dei dati Istat di Contabilità Nazionale - sono cresciute di circa il 45%, l’inflazione (indice prezzi al consumo per le Famiglie di Operai e Impiegati– FOI) è cresciuta di circa il 31%, e le retribuzioni in termini reali sono aumentate di circa il 10%.

(Le retribuzioni nominali lorde sono pro-capite per Unità Lavoro Anno e le variazioni sono calcolate sulla base dei rispettivi valori indice 2008=100).

Nello stesso periodo il costo del lavoro è cresciuto del 43,5% e la produttività del 4,4%; pertanto il costo del lavoro per unità di prodotto (CLUP) evidenzia un incremento del 37,5%.

Non solo.

A dicembre 2024, sulla base dei dati ISTAT, risulta che in un anno le retribuzioni contrattuali nella metalmeccanica/meccatronica sono cresciute del 6,5% rispetto al 5,4% registrato per l’Industria in senso stretto.

L’assistenza sanitaria integrativa ha inciso notevolmente sulla capacità di spesa delle persone grazie al Fondo mètaSalute, che in questi ultimi anni ha riconosciuto prestazioni del valore di centinaia di milioni di euro (862 milioni di euro nel periodo 2021-2024).

Il Contratto Nazionale ha aumentato ulteriormente la capacità di spesa delle persone, grazie ai flexible benefits, per un totale di 800 euro nel periodo 2021-2024 che, peraltro, sono netti grazie all’abbattimento totale del cuneo fiscale.

Nel mese di giugno verranno riconosciuti sia l’adeguamento ex post dei minimi tabellari all’inflazione IPCA NEI, sia 200 euro netti di flexible benefits.

A tutto questo si deve aggiungere quello che è stato fatto a livello aziendale, dove sono stati riconosciuti premi di risultato che in alcune imprese hanno superato i 2.000 euro lordi nell’anno, dove sono stati riconosciuti ulteriori elementi economici collettivi, dove è stato riconosciuto welfare in misura superiore rispetto a quanto previsto dal CCNL e anche altre maggiorazioni sempre superiori rispetto ai trattamenti previsti dal Contratto Nazionale.

MOLTE IMPRESE DEL SETTORE HANNO UNA RIDOTTA REDDITIVITÀ

Dalla banca dati “Aida - Bureau Van Dijk”, cui hanno fatto riferimento analisi sindacali, emerge che nel 2023 – ultimo aggiornamento disponibile – 9.049 imprese metalmeccaniche e della installazione di impianti hanno avuto un utile pari o inferiore a zero e che 14.215 imprese hanno avuto un rapporto EBIDTA/vendite (indicatore di redditività tra i più utilizzati per valutare l’operatività di un’azienda) inferiore al 5%.

Dalle indagini condotte da Federmeccanica relative all’anno 2024 risulta quanto segue.

Per quanto riguarda il MOL (Margine Operativo Lordo - indicatore che esprime la redditività della gestione caratteristica di un’impresa, monitorandone il suo stato di salute), nel confronto con il 2023, a fronte del 24% di imprese che lo hanno aumentato nel 2024, è pari al 38% la quota sia di quelle nelle quali è rimasto stabile sia di quelle che hanno registrato diminuzioni.

Una contrazione che si inserisce in un quadro molto critico come emergeva già a marzo 2024 quando risultava che il 33% di imprese intervistate avevano un rapporto MOL/Fatturato sotto il 5%, il 36% un rapporto MOL/Fatturato tra il 5% e il 10% e il 31% un rapporto MOL/Fatturato superiore al 10%.

FEDERMECCANICA E ASSISTAL VOGLIONO RINNOVARE IL CCNL

Federmeccanica e Assistal hanno dimostrato, con i fatti, di essere sempre state propositive per ricercare soluzioni che dessero risposte concrete alle persone e che fossero compatibili per tutte le imprese favorendone la competitività.

Le coordinate da seguire per il rinnovo erano e sono chiare.

Il CCNL deve garantire l’adeguamento dei minimi tabellari all’inflazione (IPCA NEI) ex post come attualmente previsto.

L’ulteriore redistribuzione deve realizzarsi dove viene prodotta la ricchezza e dopo che è stata prodotta, e il CCNL può favorire la diffusione di questo processo virtuoso nell’intero Sistema.

Il CCNL deve essere caratterizzato da una piena convergenza tra sostenibilità e competitività per affrontare tematiche di valore sociale ed economico per le persone, stimolando al contempo la crescita delle imprese.”

Il documento integrale è disponibile al seguente LINK

A CAGLIARI LA QUARTA EDIZIONE DEL TENDER LAB: FORMAZIONE SULLE GARE D'APPALTO INTERNAZIONALI

Si è conclusa la quarta tappa del Tender Lab, l'iniziativa organizzata per la prima volta in Sardegna da Confindustria Sardegna, in collaborazione con Sardegna Ricerche e OICE , attività della rete Enterprise Europe Network (EEN) ed è promossa dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dall’ITA - Italian Trade Agency. L'iniziativa si è svolta con il patrocinio della Regione Autonoma della Sardegna. 

Hanno partecipato ai saluti: Guido Portoghese, Capo di Gabinetto dell’Assessore dell’Industria Regione Autonoma della Sardegna; Carmen Atzori, Direttrice Generale di Sardegna Ricerche; Andrea Porcu, Direttore Generale di Confindustria Sardegna; Fausto Mistretta, Rappresentante Regionale di OICE Sardegna; Alessandro Cugno, Dirigente Ufficio Formazione alle Imprese dell’Agenzia ICE. 

Oltre 33 partecipanti, provenienti principalmente dai settori degli Studi di Ingegneria/Tecnici, dell'ICT e dell'Edilizia, hanno partecipato con entusiasmo a questo percorso formativo, reso possibile grazie alla preziosa collaborazione con i partner del territorio.

CONGIUNTURA FLASH - APRILE 2025

Più ostacoli che spinte. Il PIL italiano è atteso in crescita modesta nel 1° trimestre 2025: i servizi frenano e l’industria rallenta il calo. Prosegue il taglio dei tassi ma l’ondata di incertezza generata dai continui annunci sui dazi e i dazi stessi frenano scambi e, con l’instabilità dei mercati finanziari, decisioni di spesa e investimento. Unico effetto collaterale positivo: scende il costo dell’energia.

Borse in ribasso. Brusca correzione dei listini azionari negli USA e in Europa, innescata dall’introduzione dei dazi USA, seguita da recuperi parziali negli ultimi giorni di contrattazioni: -6,2% finora questo mese l’indice S&P, -8,8% il FTSE italiano. Dopo il marcato rialzo del 2023-2024, comunque, le quotazioni sono ancora molto alte: negli USA +83% dalla media 2019, in Italia +60%.

Energia meno cara. Il prezzo del gas in Europa (TTF) è sceso a 37 €/mwh in media in aprile, da 50 a febbraio, pur restando ben sopra i 14 del 2019; ribasso analogo per l’elettricità (PUN), a 108 €/mwh in aprile, da 150 a febbraio; e anche il petrolio è meno caro: 70 $/barile, da 75. L’inflazione è attesa scendere in Italia, dopo essere salita a marzo a +2,0% da +0,7% a settembre 2024, a causa del rincaro degli energetici (+3,2% annuo da -8,7%); la core è in discesa (+1,5% da +1,8%).

Tassi giù. La BCE ha tagliato i tassi anche in aprile (al 2,25%, dal picco di 4,00%), contando su un’inflazione (al netto dell’energia) attesa al target; i mercati si aspettano gli ultimi tagli entro il 2025 e poi lo stop nel 2026. Il tasso pagato dalle imprese Italiane è già sceso a 3,99% a febbraio, da 5,59%.

Preoccupano gli investimenti. A marzo si è deteriorato per il secondo mese il clima di fiducia, scendendo sotto la media del 2024. È aumentata l’incertezza di politica economica, che frena le scelte di investimento delle imprese. I giudizi sulle condizioni per investire nel 1° trimestre 2025 peggiorano rispetto a fine 2024, sia nei servizi che nelle costruzioni, mentre restano quasi invariati nell’industria.

Consumi deboli. Nel 4° trimestre 2024 si è avuta una correzione al ribasso del reddito reale delle famiglie (-0,6%), limitando l’espansione annua a +1,2%; è scesa verso valori pre-pandemia la quota di risparmio (8,5% da 9,1%), favorendo i consumi. Indicatori negativi a inizio 2025: a febbraio le vendite al dettaglio sono rimaste ferme (+0,1% gli alimentari); a marzo è caduta la fiducia delle famiglie.

Più lavoro. Prosegue nei primi mesi del 2025 la crescita occupazionale, nonostante il rallentamento dell’attività economica. Su base bimestrale, il numero di occupati è cresciuto dell’1,0%, oltre 230mila unità, rispetto al 4° trimestre 2024. Continua anche il calo della disoccupazione. Mentre il rialzo del numero di inattivi va letto con cautela, perché rappresenta un’inversione di tendenza rispetto al calo che era evidente da novembre 2024; i dati mensili sono però spesso soggetti a revisioni.

Servizi in frenata. Il turismo ha iniziato bene il 2025: +7,1% annuo a gennaio la spesa dei viaggiatori stranieri. Negativi, però, gli altri indicatori per i servizi: a febbraio, RTT (CSC-TeamSystem) segnala un forte calo del fatturato del settore; a marzo, l’HCOB-PMI indica un’espansione più moderata (52,0 da 53,0); la fiducia delle imprese si è ridotta in ciascuno dei primi tre mesi del 2025.

Industria: con i dazi rischio crisi strutturale. A febbraio la produzione è calata (-0,9%), dopo il rimbalzo a gennaio (+2,5%). La variazione acquisita nel 1° trimestre è positiva (+0,4%) dopo 5 trimestri in calo. RTT indica un calo profondo del fatturato a febbraio, il PMI segnala ancora flessione a marzo (46,6 da 47,4), la fiducia peggiora. I dazi agiranno negativamente principalmente sul manifatturiero.

Eurozona: l’industria inciampa in Spagna. La variazione della produzione nel 1° trimestre, acquisita a febbraio, indica un lieve recupero in Germania (+0,4%), un calo in Francia (-0,2%) e una contrazione in Spagna (-0,6%). Il PMI manifattura, negativo a marzo per tutta l’Eurozona, conferma questa debolezza, con la Spagna scesa poco sotto la soglia di espansione per il secondo mese consecutivo.

Buona la crescita USA prima dell’annuncio dei dazi. A marzo, la produzione industriale è diminuita (-0,3%), sotto le aspettative, ma il 1° trimestre 2025 ha chiuso in netto miglioramento (+1,3%, da -0,3% nel 4° 2024). Anche le vendite al dettaglio sono salite in modo rilevante (+1,4%, da +0,2%), sebbene il forte calo della fiducia dei consumatori faccia presagire una flessione nei prossimi mesi. Migliorata molto la dinamica degli occupati (+228mila unità a marzo, da +117mila).

Cina: effetto frontload. A marzo la manifattura accelera al ritmo più alto degli ultimi quattro mesi, spinta da nuovi ordini, soprattutto esteri. L’export ha segnato un +12% annuo, per anticipare l’entrata in vigore dei dazi. Nei prossimi mesi, quindi, è attesa una frenata della domanda estera, che renderà sfidante l’obiettivo di crescita del PIL “intorno al +5%”. La Cina potrebbe puntare a ottenere una riduzione dei dazi facendo leva su export di beni strategici verso gli USA (terre rare), ora bloccato.

Dazi: forte l’impatto su crescita mondiale e italiana

Dazi USA in continua evoluzione. Il presidente Trump ha sospeso fino al 9 luglio i dazi “reciproci” imposti a un ampio gruppo di paesi (al 20% per l’UE). Restano in vigore però le tariffe del 10%, dal 2 aprile, su gran parte degli acquisti USA dall’estero. Sono esclusi, per il momento, alcuni prodotti strategici (farmaceutici, rame e semiconduttori, alcuni minerali, energia) e parte dei beni da Canada e Messico. Viceversa, sono colpiti da dazi al 25% tutti gli acquisti USA di acciaio e alluminio e quelli di autoveicoli e componenti (dal 3 maggio). Le barriere tra Stati Uniti e Cina hanno raggiunto livelli record: 145% sui beni cinesi, 125% su quelli americani. Aumentano anche le barriere non tariffarie: la Cina ha interrotto l’export di terre rare e l’import di Boeing. Nel complesso, l’aumento dei dazi è stimato pari a circa il 28% sull’import USA, maggiore di quello dello Smoot-Hawley Act del 1930 (dal 13% al 20%), che generò una guerra commerciale mondiale.

Forte l’impatto sull’economia USA. I dazi sono una tassa applicata su una parte consistente degli acquisti USA di beni di consumo, intermedi e di investimento (l’import di beni è pari all’11,3% del PIL e al 38,3% della produzione industriale): spingono in alto i prezzi e frenano la domanda interna. L’incertezza sulle politiche USA, ai massimi, riduce la fiducia degli operatori e genera volatilità sui mercati finanziari. La quotazione dell’oro, bene rifugio per eccellenza, è cresciuta del 21,7% finora nel 2025 rispetto al 2024. Il dollaro si è deprezzato del 5,6% sull’euro in metà aprile (da 1,08 a 1,14), amplificando l’impatto dell’inflazione importata.

Commercio mondiale stagnante. Un’elevata incertezza globale di politica economica (+80% nel 2025 sul 2024) frena l’attività commerciale e di investimento delle imprese all’estero. Aspettative di minore domanda globale sono incorporate anche nel recente calo delle quotazioni delle commodity. Secondo stime del Centro Studi Confindustria, il commercio mondiale è atteso ristagnare nel biennio 2025-2026 (-2,0/2,5 punti percentuali rispetto alle previsioni di primavera), in assenza di ulteriori spirali negative sui mercati finanziari internazionali. Inoltre, il sostanziale disaccoppiamento tra il maggiore importatore globale (negli USA il 13,1% dell’import mondiale nel 2023) e il primo esportatore (dalla Cina il 14,2% dell’export) determinerà una profonda ricomposizione delle filiere globali, con una perdita di efficienza e maggiori costi di produzione.

Complessi i canali di trasmissione alle economie UE. In prospettiva, un crollo delle quote cinesi nell’import USA (già a 13,3% nel 2024, da 21,5% nel 2017) può favorire le vendite europee, in un mercato però debole e più chiuso agli scambi con l’estero. Peraltro, nel caso dei dazi nel 2018-2019 (Trump I) i maggiori beneficiari sono stati altri paesi in Asia (Vietnam) e America (Messico), anche per strategie di triangolazione e rilocalizzazione produttiva degli esportatori cinesi. Inoltre, la sovraproduzione cinese sarà ridirezionata verso il resto del mondo: in Europa saranno necessarie misure di salvaguardia e antidumping per frenare, parzialmente, una pressione competitiva deflazionistica. Infine, il rischio maggiore, nel medio-lungo periodo, è la perdita di capacità produttiva in Europa, attraverso lo spostamento di fasi produttive negli Stati Uniti.

Profonde le connessioni italiane. Gli Stati Uniti sono la prima destinazione extra-UE di beni, servizi e IDE italiani. Detengono il primato sia come localizzazione delle imprese industriali controllate da quelle italiane, che come paese di provenienza di multinazionali in Italia. Il manifatturiero genera la quasi totalità dell’export italiano negli USA, pari a più di un decimo delle vendite manifatturiere all’estero (10,8%). Secondo stime del CSC, le vendite negli USA attivano, direttamente e indirettamente, quasi il 7% della produzione manifatturiera italiana (circa 90 miliardi di euro). I settori più esposti sono farmaceutico, autoveicoli, macchinari.

Impatto sulla crescita italiana. In base a una simulazione CSC, dazi e incertezza causeranno una minore crescita di -0,3% del PIL italiano nel 2025-2026, a causa di una più bassa dinamica dell’export di beni (-1,2%) e degli investimenti in macchinari (-0,4%). È da evitare una ritorsione tariffaria UE sugli acquisti dagli USA, che impatterebbe sui prezzi e sulla fiducia di famiglie e imprese, con un’ulteriore frenata del PIL. Cruciale, invece, concludere nuovi accordi commerciali UE con altri importanti partner economici (Mercosur, India).

ENERGIA, GREEN DEAL E DAZI: GLI OSTACOLI DELL'ECONOMIA ITALIANA ED EUROPEA

1.L’Italia rallenta nel 2025 ma riprende slancio nel 2026. Pil 2025 a 0,6% (previsione Csc Pil ottobre 2024 0,9%), 2026 a 1,0%.

2.L’incertezza al massimo storico. Dazi pesano come un conflitto commerciale. Escalation protezionistica può determinare un -0,6% di Pil, questa la simulazione di impatto con modello Csc. Il rischio è la fuga di aziende e capitali negli Usa.

3.Investimenti in caduta, virano in negativo. Gli investimenti sono attesi arretrare quest’anno del -0,8% (in linea con la dinamica tendenziale negativa già osservata nella seconda parte del 2024) e recuperare nel 2026 (+0,9%), rimanendo sostanzialmente stagnanti nel biennio.

4.La competitività europea è troppo bassa. L’Europa sta progressivamente perdendo terreno nei confronti di Stati Uniti e Cina. Dal 2007 ad oggi l’UE ha registrato una crescita media del +1,6% annuo, contro il +4,2 degli USA e il +10,1 della Cina, a prezzi correnti. Il gap accumulato con gli Stati Uniti dal 2007 è di oltre 70 punti percentuali di PIL.

5.Il peso della burocrazia frena l’economia europea. Un costo molto elevato per le imprese: diminuisce l’attrattività dell’UE come luogo per fare impresa. La compliance al GDPR (che disciplina il modo in cui le aziende trattano i dati) ha comportato una diminuzione dell’8% in media dei profitti e del 2% delle vendite. Il Rapporto Draghi ha indicato che, tra il 2019 e il 2024, l’UE ha approvato circa 13.000 atti, più del doppio rispetto agli USA.

6.Occupazione stabile anche con produzione debole. Ma per quanto ancora? L’occupazione è cresciuta più del PIL: biennio 2023-2024 ULA +4,7% PIL +1,4%. Più di un terzo dei rispondenti all’indagine sulle grandi imprese associate a Confindustria (34,7%) sta trattenendo forza lavoro.

7.Industria Italiana: il declino rischia di diventare strutturale. Produzione industriale in Italia -8,1% nel 4° trimestre 2024 rispetto al 2° 2022. Investimenti in impianti e macchinari in Italia -3,3% nel 4° trimestre 2024 rispetto al 1° 2023. Prezzo dell’energia 150 Euro/mwh, +72% a febbraio 2025 rispetto a febbraio 2024, contro i 108 della Spagna (febbraio 2025). Recessione Germania PIL -0,2% (2024), -0,3% (2023).


Il rapporto completo è disponibile al seguente LINK


CHECK-UP MEZZOGIORNO 2024: POSITION PAPER CONFINDUSTRIA

Il Check-Up Mezzogiorno 2024, l’analisi sullo stato di salute dell’economia meridionale realizzato annualmente da Confindustria e SRM, mostra un quadro congiunturale piuttosto disomogeneo tra le diverse variabili oggetto dell’analisi e nell’utilizzo degli strumenti di policy.

Il quadro è variegato perché le variabili che compongono l’indice sintetico assumono andamenti diversificati: la numerosità delle imprese e l’export appaiono in calo nell’ultimo anno mentre gli altri indicatori sono in crescita o tendenzialmente stabili rispetto al 2023; tutti, inoltre, superano il valore del 2019 colmando la perdita legata agli eventi degli ultimi anni, incluso l’export.

Il documento integrale è disponibile al seguente LINK

CONFINDUSTRIA SARDEGNA: LEGGE DI STABILITÀ STRUMENTO FONDAMENTALE PER LE IMPRESE INDUSTRIALI DELL'ISOLA

Cagliari, 20 marzo 2025 - Confindustria Sardegna ha preso parte all’audizione presso la Terza Commissione permanente del Consiglio Regionale nell’ambito dell’iter di approvazione del Disegno di Legge di Stabilità 2025. L’Associazione ha illustrato le proprie proposte e osservazioni, ponendo l’accento sulla necessità di un piano strategico che sostenga il comparto produttivo sardo, con un’attenzione particolare alla competitività e attrattività delle imprese industriali.

In un contesto economico globale in rapida evoluzione, segnato da tensioni geopolitiche e dinamiche di mercato sfavorevoli, diventa sempre più urgente adottare misure strutturali in grado di favorire una crescita sostenibile e duratura per il tessuto produttivo regionale. Oltre all’annosa questione dei costi energetici, tra le criticità più rilenti evidenziate, emergono l’aumento dei costi del trasporto merci, aggravati dall’applicazione della normativa europea ETS (Emission Trading System), e la bassa attrattività dell’isola per le produzioni manifatturiere.

Per sostenere le imprese in questa fase complessa, è necessario mettere in campo misure mirate e strutturate che agiscano in sinergia, prevedendo politiche compensative per mitigare almeno in parte i nuovi oneri e dando finalmente attuazione, con la massima urgenza, alla continuità territoriale delle merci. Un’esigenza ormai imprescindibile non solo per la competitività, ma in alcuni casi per la stessa sopravvivenza delle aziende sarde che operano con i trasporti via mare.

La Legge di Stabilità 2025 si configura così come un’opportunità strategica per consolidare il ruolo dell’industria e del settore produttivo, essenziali per l’economia dell’Isola. È indispensabile creare condizioni favorevoli per stimolare l’attrattività del territorio e garantire la tutela dell’occupazione, così da favorire una crescita sostenibile e inclusiva.

«Ci pare che la Legge di Stabilità 2025 delinei una visione di sviluppo per la Sardegna» ha dichiarato Antonello Argiolas, Presidente Confindustria Sardegna Meridionale «Le aziende sono pronte a fare la loro parte, ma è indispensabile un contesto adeguato per attrarre investimenti e creare nuove opportunità di crescita e occupazione.»

Confindustria Sardegna continuerà il confronto con le istituzioni regionali affinché le istanze del mondo produttivo siano pienamente considerate nell’iter di approvazione della manovra finanziaria.


I DATI DEL CSC - SOSTENIBILITA' E CIRCOLARITA' DELLE IMPRESE ITALIANE

Il Centro Studi Confindustria ha pubblicato la nota "Sostenibilità e circolarità delle imprese italiane", dal quale emerge che l'Italia è una delle economie più sostenibili del G20 e dell’Unione Europea, tra i leader nella gestione dei rifiuti, e il valore aggiunto dell’economia circolare rappresenta il 2,7% del totale in Italia, superiore alla media UE (2,3%) e maggiore anche degli altri grandi paesi europei. Nonostante le ottime performance, rimane la necessità di aumentare la capacità di innovazione. Di seguito gli highlights dello studio e in allegato il documento completo:

L’Italia è una delle economie più sostenibili del G20 e dell’Unione Europea. Nel 2023 l’intensità di emissioni dell’economia italiana è stata di 0,12 kgoe per dollaro di PIL, quasi un terzo inferiore alla media del G20. Nonostante sia la seconda manifattura dell’Unione Europea, l’Italia occupa solo il diciassettesimo posto per intensità di emissioni.

L’intensità delle emissioni del comparto manifatturiero è calata del 17,1% tra il 2014 e il 2023 e risulta inferiore del 5,1% rispetto alla media dell’UE e tra le più basse d’Europa. Nonostante l’ampia diversificazione dell’industria italiana circa il 71,5% delle emissioni della manifattura italiana proviene da quattro settori principali: minerali non metalliferi (23,8%), derivati del petrolio (19,0%), prodotti chimici (14,9%) e metallurgia (13,8%). Questi settori rappresentano circa il 15% del valore aggiunto manifatturiero.

Esiste un’Europa a due velocità” per quanto riguarda l'adozione delle pratiche circolari. Dove i paesi, appartenenti alla cosiddetta "Vecchia Unione" (Germania, Belgio, Paesi Bassi, Francia, Spagna e Italia) guidano la transizione. Questa disparità richiede maggiore coordinamento e supporto a livello europeo per garantire una transizione circolare omogenea.

Uno dei punti di forza della circolarità del sistema industriale si può riscontrare nel basso uso di risorse per la produzione. L’economia italiana registra una produttività delle risorse di 3,6 €/kg, superando nettamente la media UE (2,2 €/kg). La produttività energetica è pari a 11,80 € per kilogrammo equivalente di petrolio (kgoe), superiore a Francia (10,23) e Spagna (9,94).

Siamo inoltre fra i leader europei nella gestione dei rifiuti: nel 2022, il paese ha riciclato il 53,3% dei rifiuti urbani, superando la media UE del 49,1%. Settori chiave come il riciclo degli imballaggi in plastica (54,6%), vetro (80,8%) e metalli (78,0%) mostrano performance superiori alla media europea.

Il valore aggiunto dell’economia circolare rappresenta il 2,7% del totale in Italia, superiore alla media UE (2,3%) e maggiore anche degli altri grandi paesi europei. Alti anche i risvolti occupazionali, con oltre 613 mila addetti nel settore.

Nonostante le ottime performance, l’Italia dovrebbe aumentare la sua capacità di innovazione. Difatti, il numero di brevetti legati al riciclo e all’economia circolare (0,36 brevetti per milione di abitanti) è inferiore a quello di Germania, Francia e Spagna. Per stimolare una crescita sostenibile e competitiva, occorrono politiche mirate, piani per aumentare gli investimenti e maggiore collaborazione pubblico-privato.

EEN - WORKSHOP ONLINE E CONSULENZA GRATUITA SU MERCATO USA

Il prossimo 17 aprile 2025 alle ore 10.30 Confindustria Sardegna, partner di Enterprise Europe Network, organizza in collaborazione con COLUMDAE Export Specialists e Andersen in Italy un workshop on line sul mercato degli Stati Uniti , con un approfondimento sui segmenti industriali, trend più strategici e un focus specifico per le opportunità’ commerciali per le PMI sarde e sull’introduzione dei nuovi dazi commerciali in vigore dal 2 aprile.

Gli Stati Uniti sono la più grande economia del mondo per PIL nominale e ricchezza netta e la seconda per potere d'acquisto. Ha anche l'ottavo PIL pro capite più alto del mondo. È l'economia più grande, competitiva e tecnologicamente avanzata del pianeta e la principale destinazione delle esportazioni dell'UE. più alto

 

Dopo le elezioni negli Stati Uniti, le PMI italiane potrebbero affrontare nuove potenziali politiche commerciali che prevedono un aumento dei dazi sulle importazioni da parte dell’Amministrazione Trump, con potenziali impatti sul loro export. L’incertezza della politica commerciale degli Usa verso l’Europa potrebbe ad esempio minacciare alcuni prodotti del Made in Italy.

 

A presentare le opportunità e le modalità di approccio al mercato e ad approfondire l’introduzione dei nuovi dazi saranno i referenti di COLUMDAE Export Specialists, società danese con headquarter a Copenaghen, per lo sviluppo commerciale e per la ricerca di nuove opportunità nei mercati esteri e della Tax & Legal – Andersen in Italy.

L’iniziativa si rivolge a tutte le aziende che intendono valutare lo sviluppo commerciale e il consolidamento negli USA.

Per partecipare è necessario registrarsi compilando l'apposito Modulo .

 

Al termine della presentazione per le aziende che ne faranno richiesta, inviando il Questionario in allegato, si svolgeranno gli incontri one-to-one per le Pre Analisi dedicate alle opportunità commerciali nel mercato degli Sati Uniti.

I relatori forniranno gratuitamente un “Preliminary Analysis” sulle potenzialità di sbocco per i propri prodotti e/o servizi nei mercati oggetto del focus.

Al fine di programmare l’approfondimento individuale a seguire della sessione generale, Vi preghiamo di voler trasmettere il Questionario allegato entro il prossimo 12 aprile all’indirizzo een@confindustria.sardegna.it

Di seguito il Questionario, la presentazione del mercato statunitense e il Programma .

 

Lo staff di Confindustria EEN è a disposizione per qualsiasi informazione, supporto o chiarimento sulle modalità di partecipazione. E-mail: een@confindustria.sardegna.it

EEN - WORKSHOP ONLINE E CONSULENZA GRATUITA SUI MERCATI TEDESCO E FRANCESE

Il prossimo 24 marzo 2025 alle ore 10.30 Confindustria Sardegna, partner di Enterprise Europe Network, organizza in collaborazione con COLUMDAE Export Specialists un workshop on line sui Mercati Tedesco e Francese , con un approfondimento sui segmenti industriali, trend più strategici e un focus specifico per le opportunità’ commerciali in questo momento per le PMI sarde.

La Germania è la quarta economia più grande del mondo e la più importante economia in Europa, coprendo circa il 30% del PIL totale dell’Eurozona. È un paese altamente industrializzato, diversificato e stabile, che offre un potenziale commerciale a lungo termine e molte opportunità per le imprese.

La Francia è il mercato, dopo la Germania, più strategico e importante per l’Italia, è la seconda economia europea e la sesta in tutto il mondo. È un vasto e strategico mercato con un solido tessuto industriale particolarmente forte e all’avanguardia, con una popolazione di poco più di 67 milioni di abitanti ed una classe media particolarmente interessata ai prodotti italiani.

A presentare le opportunità e le modalità di approccio ai mercati tedesco e francese saranno i referenti di COLUMDAE Export Specialists, società danese con headquarter a Copenhagen, per lo sviluppo commerciale e per la ricerca di nuove opportunità nei mercati esteri, con forte specializzazione nei Paesi oggetto dell’incontro.

L’iniziativa si rivolge a tutte le aziende che intendono valutare lo sviluppo commerciale e il consolidamento in Germania e Francia.

Per partecipare è necessario registrarsi compilando l'apposito  Modulo

Al termine della presentazione per le aziende che ne faranno richiesta, inviando il Questionario in allegato, si svolgeranno gli incontri one-to-one per le Pre Analisi dedicate alle opportunità commerciali nel mercato tedesco e francese.

I relatori forniranno gratuitamente un “Preliminary Analysis” sulle potenzialità di sbocco per i propri prodotti e/o servizi nei mercati oggetto del focus.

Al fine di programmare l’approfondimento individuale a seguire della sessione generale, Vi preghiamo di voler trasmettere il Questionario allegato entro il prossimo 21 marzo all’indirizzo een@confindustria.sardegna.it

In allegato il Questionario e la presentazione dei mercati tedesco e francese.

UE: ORSINI "CAMBIARE CON CORAGGIO PER TUTELARE IMPRESE E FAMIGLIE"

“È saltato un paradigma: serve coraggio e serve agire subito con una visione di lungo termine. L’Europa deve mettere al centro la competitività del sistema industriale e quindi la crescita sociale”, Emanuele Orsini, Presidente di Confindustria, ribadisce così la necessità di agire all’indomani dell’annuncio dei dazi sull’UE da parte dell’amministrazione Trump.
“La preoccupazione è innegabile. È un cambio di paradigma impensabile e tutti noi imprenditori europei confidavamo che non accadesse. Abbiamo solo una possibilità: cambiare subito con misure straordinarie per un momento straordinario”, commenta il numero uno di viale dell’Astronomia che oggi ha ospitato al Consiglio Generale, il Presidente di BusinessEurope, Fredrik Persson.
“Con BusinessEurope stiamo costruendo un percorso che coinvolgerà le confindustrie europee. Siamo tutti europeisti, ma quello che è uscito ieri da Bruxelles, sul pacchetto Omnibus e sul Clean Industrial Deal sono misure insufficienti. I tempi sono cambiati e le azioni dell’Europa devono sterzare decisamente per tutelare le imprese e le famiglie. Le democrazie occidentali si basano sul patto tra impresa e lavoro: mettiamoli finalmente al centro con azioni decise”.
“Costo dell’energia, sburocratizzazione, transizione ambientale e credito sono aree su cui si deve intervenire…ieri. – spiega Orsini e conclude - “Chiediamo alle forze politiche e alle parti sociali un patto bipartisan per il Paese e per l’Europa. USA, Cina, India, si sono date una visione e la perseguono. Serve che l’Europa faccia lo stesso, subito”.

ENN - WORKSHOP ON LINE E CONSULENZA GRATUITA SUI MERCATI SCANDINAVI


Il prossimo 24 febbraio 2025 alle ore 10.00 Confindustria Sardegna, partner di Enterprise Europe Network, organizza in collaborazione con COLUMDAE Export Specialists un workshop on line sui Mercati Scandinavi (Danimarca, Svezia, Finlandia e Norvegia), con un approfondimento sui segmenti industriali, trend più strategici e un focus specifico per le opportunità’ commerciali in questo momento per le PMI sarde nei mercati del Nord Europa.

La Scandinavia rappresenta un ambiente economico internazionale aperto e moderno. La crescita, particolarmente omogenea e costante, in Svezia, Danimarca, Finlandia e Norvegia è una delle più dinamiche e sicure a livello europeo: lo sviluppo economico e l’andamento del commercio italiano confermano le grandi potenzialità di questi mercati dove è presente una classe media con un forte potere d’acquisto, sensibile al brand Italia e molto interessata a prodotti di qualità e alta gamma del Made in Italy.

Il Workshop è finalizzato alla presentazione delle opportunità commerciali sul mercato Scandinavo e a seguire si terranno incontri One-to-One con una Pre-Analisi gratuita dedicata alle singole aziende interessate sulle potenzialità specifiche di sbocco per i propri prodotti e/o servizi nel mercato interessato.

A presentare le opportunità e le modalità di approccio ai mercati scandinavi saranno i referenti di COLUMDAE Export Specialists, società danese con Headquarter a Copenhagen, per lo sviluppo commerciale e per la ricerca di nuove opportunità nei mercati esteri, con forte specializzazione nei Paesi oggetto dell’incontri.

L’iniziativa si rivolge a tutte le aziende che intendono valutare lo sviluppo commerciale e il consolidamento nei paesi Scandinavi o che già vendono nei mercati nordici e del Nord Europa.

Per partecipare è necessario registrarsi compilando l'apposito  Modulo 

Al termine della presentazione per le aziende che ne faranno richiesta, inviando il Questionario in allegato, si svolgeranno gli incontri one-to-one per le Pre Analisi dedicate sulle opportunità’ commerciali nei mercati scandinavi.

I relatori forniranno gratuitamente un “Preliminary Analysis” sulle potenzialità di sbocco per i propri prodotti e/o servizi nei quattro Mercati Scandinavi.

Al fine di programmare l’approfondimento individuale a seguire della sessione generale, Vi preghiamo di voler trasmettere il Questionario allegato entro il prossimo 19 febbraio all’indirizzo een@confindustria.sardegna.it

In allegato il Questionario,  e una presentazione del mercato Scandinavo.

WEBINAR CONAI – RENTRi: COME PREPARASI ALL’AVVIO DELL’OPERATIVITA’

In vista della scadenza del 15 dicembre, che segna il primo avvio operativo del RENTRI (Registro Elettronico Nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti), il CONAI (Consorzio Nazionale Imballaggi), in collaborazione con Confindustria Sardegna e con il supporto operativo di Hyper S.r.l., organizza un webinar dedicato alle imprese associate.

L’appuntamento è per mercoledì 11 dicembre 2024, dalle 10:00 alle 12:00 e sarà un’occasione fondamentale per comprendere come affrontare questa importante novità normativa.

Durante l’evento, verranno approfonditi gli aspetti principali legati all’iscrizione al RENTRI, con particolare attenzione ai soggetti obbligati, alle modalità operative e alle scadenze previste. Inoltre, verrà analizzata la compilazione dei nuovi modelli di registro cronologico di carico e scarico e del formulario di identificazione rifiuti (FIR), offrendo indicazioni pratiche per gestire correttamente i nuovi adempimenti.

Non mancherà uno spazio dedicato ai quesiti, durante il quale le aziende potranno confrontarsi direttamente con il relatore, Luca Passadore, esperto di diritto ambientale, per chiarire eventuali dubbi e ricevere supporto operativo.

La partecipazione al webinar è gratuita e riservata esclusivamente alle imprese associate di Confindustria Sardegna.

Per maggiori informazioni contattare i nostri uffici.

PMI DAY 2024: TORNA LA GIORNATA NAZIONALE DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE

Si terrà il 22 novembre 2024 la quindicesima edizione della Giornata Nazionale delle Piccole e Medie Imprese, il PMI DAY, appuntamento annuale promosso da Piccola Industria, in collaborazione con le Associazioni di Confindustria, per far conoscere alle nuove generazioni il mondo dell’impresa e le opportunità che può offrire ai giovani, attraverso incontri e visite guidate nelle aziende associate.

Il PMI DAY, che si svolge in Italia e all’estero, coinvolge centinaia di imprese e migliaia di partecipanti e consente agli studenti di vedere come nascono i prodotti e i servizi e di cogliere l'esperienza e le competenze delle persone che contribuiscono a realizzarli, conoscere l’orgoglio e l’impegno quotidiano delle persone che ne fanno parte.

Costruire è il tema del PMI DAY 2024. Costruire consapevolezza delle proprie aspirazioni e delle opportunità per realizzarle. Costruire sapere per affrontare con le giuste competenze il lavoro di oggi e quello di domani. Costruire innovazione ponendo i nuovi strumenti digitali e l’intelligenza artificiale al servizio di creatività, immaginazione e conoscenza. Costruire dialogo e scambio tra culture e popoli diversi per consolidare conoscenza e rispetto reciproco come antidoto alla guerra. Costruire opportunità di business per crescere come impresa e per contribuire sempre di più allo sviluppo economico e sociale del Paese. Costruire sostenibilità per il benessere delle nuove generazioni. Costruire nuove competenze per gestire il cambiamento, valorizzando capacità innovativa e punti di forza del saper fare italiano. Costruire ponti tra scuola e impresa per costruire insieme il futuro.

L’iniziativa ha ricevuto i patrocini del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome ed è inserita nella Settimana della Cultura d’Impresa organizzata da Confindustria e nella Settimana Europea delle PMI promossa dalla Commissione Europea.

Confindustria Sardegna esprime solidarietà a Emanuele Orsini per gli attacchi studenteschi di piazza

Confindustria Sardegna ha espresso vicinanza e solidarietà al Presidente di Confindustria Emanuele Orsini,anch’egli bersaglio degli inqualificabili e gravi attacchi e di immotivate invettive nel corso delle proteste di gruppi studenteschi rivolte ai vertici governativi nazionali in diverse città italiane.

Fermo restando il diritto a manifestare e pur volendo considerare in proposito la tradizione studentesca, emerge negli accadimenti odierni una inaccettabile modalità di contestazione ed una violenza ingiustificabile nei modi e nella sostanza, politicamente ancor più incomprensibile quando si tende a macchiare chi rappresenta l’impresa che dovrebbe invece costituire un valore comune da difendere e salvaguardare per il benessere collettivo.